Affermazioni esplicite (a) - Strategia deliberata per creare instabilità: Mauro Bottarelli suggerisce l'esistenza di una strategia intenzionale, definita "perversa" e "pericolosa", volta a generare caos nei mercati, con particolare riferimento alla decisione di imporre dazi del 25% a Giappone e Corea del Sud, notificata dalla Casa Bianca. - Pressione su Bank of Japan (BOJ): La BOJ si trova in una posizione delicata, costretta a scegliere tra sostenere il carry trade (basato sullo yen) o il mercato azionario giapponese (NIKKEI), in un contesto di bassi volumi estivi e potenziali smobilizzi di massa. - Aumento dei rendimenti obbligazionari: I rendimenti dei titoli di Stato, in particolare il Giappone 10Y (1,473%) e il Giappone 30Y (3,103%), sono in crescita, con il rendimento giapponese che precede l'annuncio dei dazi, indicando tensioni preesistenti. - Esposizione al cambio USD/TRY: Il cambio dollaro/lira turca si avvicina a 40 (39,9978), segnalando un rischio significativo per le istituzioni finanziarie, soprattutto europee e tedesche, con esposizioni nascoste in Turchia. - Rischio di margin call e instabilità: Un possibile "5 agosto 2.0" (riferimento a un evento di mercato destabilizzante del 5 agosto 2024) potrebbe generare una margin call in un mercato già instabile, amplificata dalla dipendenza di Wall Street dal carry trade in yen. - Interventi straordinari necessari: L'autore prevede che un combinato di instabilità giapponese e turca potrebbe richiedere interventi eccezionali da parte delle autorità finanziarie per gestire le turbolenze. Affermazioni implicite (b) - Influenza politica sulla Federal Reserve: Bottarelli suggerisce che Jerome Powell, presidente della Fed, sia meno indipendente di quanto sembri, influenzato dalla Casa Bianca (Pennsylvania Avenue), il che implica che le decisioni monetarie potrebbero essere guidate da pressioni politiche. - Rischio sistemico globale: La menzione del "mother's milk di Wall Street" legato al carry trade in yen implica che un collasso di questo meccanismo potrebbe avere ripercussioni globali, non limitate al Giappone o agli Stati Uniti. - Fragilità del sistema finanziario europeo: L'accenno alle esposizioni nascoste di istituzioni finanziarie europee, in particolare tedesche, in Turchia suggerisce una vulnerabilità sistemica che potrebbe emergere in caso di crisi del cambio USD/TRY. - Tattica di destabilizzazione controllata: L'idea di un "incidente controllato" implica che le autorità (Casa Bianca o altre) potrebbero intenzionalmente creare turbolenze di mercato per ottenere un obiettivo non specificato, come un ribilanciamento economico o politico. Affermazioni "fuori dagli schemi" (c) - Caos come strategia deliberata: L'ipotesi che i dazi siano una "bomba a mano nello stagno" per creare caos intenzionale è una visione non convenzionale, che attribuisce alle autorità un intento di destabilizzazione calcolata piuttosto che una semplice politica commerciale. - Confronto con il 5 agosto 2024: Il riferimento a un "5 agosto 2.0" come evento di mercato catastrofico è un'affermazione audace, che presuppone un parallelismo con un episodio precedente di instabilità senza specificarne i dettagli, lasciando spazio a speculazioni. - Collasso del carry trade come minaccia globale: L'idea che il carry trade in yen sia il "mother's milk" di Wall Street è un'interpretazione non mainstream, che enfatizza la dipendenza dei mercati globali da un meccanismo finanziario specifico e vulnerabile. - Esposizione turca come rischio sistemico: L'affermazione che le istituzioni finanziarie, in particolare tedesche, abbiano un'esposizione "troppa per essere nascosta" in Turchia è una visione fuori dagli schemi, poiché il rischio turco non è comunemente al centro del dibattito finanziario globale. Le affermazioni di Bottarelli si collegano attraverso un ragionamento che vede l'interconnessione dei mercati globali come un sistema fragile, in cui decisioni politiche (come i dazi) possono innescare reazioni a catena. La strategia deliberata di creare caos (a) è il fulcro della sua analisi: i dazi USA su Giappone e Corea del Sud, combinati con l'aumento dei rendimenti obbligazionari giapponesi (a), mettono pressione sulla BOJ, che deve scegliere tra stabilizzare lo yen (carry trade) o il NIKKEI (a). Questo dilemma potrebbe portare a un "5 agosto 2.0" (c), un evento destabilizzante che amplificherebbe l'instabilità globale, specialmente se combinato con il rischio del cambio USD/TRY (a) e le esposizioni nascoste delle banche europee (b). L'idea che Wall Street dipenda dal carry trade in yen (c) collega i mercati giapponesi e americani, suggerendo che un collasso in Giappone potrebbe colpire duramente gli Stati Uniti. Inoltre, l'influenza politica sulla Fed (b) implica che le decisioni monetarie potrebbero non essere sufficienti a mitigare le turbolenze, richiedendo interventi straordinari (a). Tuttavia, alcune affermazioni non si collegano completamente: il rischio turco (a, b) sembra un elemento separato, non direttamente legato alla dinamica USA-Giappone, ma piuttosto un ulteriore fattore di instabilità che potrebbe aggravare una crisi sistemica. La mancanza di dettagli sul "5 agosto 2024" (c) rende questa previsione speculativa, limitandone l'integrazione con le altre affermazioni. In sintesi, Bottarelli dipinge un quadro di mercati globali interconnessi, vulnerabili a shock politici e finanziari, ma alcune sue ipotesi audaci (c) richiedono ulteriori evidenze per essere pienamente integrate nel ragionamento economico.