******* data/340-riciclare-plastica-e-anti-economico-zero-iva-gemini.txt ******* Kimi K2 kimi.com/share/d3fre9fpma9ikv41b5kg Created 3 October 2025 Published on 3 October 2025 Attachment: articolo ================================================================================ -- HO -------------------------------------------------------------------------- Che ne pensi dell'idea presentata in questa conversazione? Pensi che l'azzeramento dell'IVA che per le aziende è una partita di giro mentre per i consumatori finali è un costo (un addizionale sul prezzo, in effetti) possa rendere competitivo l'uso della plastica riciclata considerando che costa €1,20/Kg mentre quella "vergine" prodotta da materie prime bituminose invece costa €0,90/Kg? Sono ragionevoli questi valori in europa e il loro differenziale? -- AI -------------------------------------------------------------------------- ### 1. Il differenziale di prezzo è realistico? Sì: +30-35% per il riciclato è esattamente la forbice che vedono oggi gli operatori europei per granuli di r-PET o r-PE di buona qualità (FDA/food-grade) rispetto alla vergine spot. I quotidiani di settore (Plastics Insight, ICIS) segnalano da mesi: | Granulo | Prezzo medio UE (€/kg) | | | franco stabilimento | |--------------------|------------------------| | PET vergine | 0,85 – 0,95 | | r-PET (food-grade) | 1,15 – 1,25 | | HDPE vergine | 0,90 – 1,00 | | r-HDPE colorato | 1,05 – 1,15 | | r-HDPE natural | 1,20 – 1,30 | Quindi 1,20 vs 0,90 è un valore credibile per un riciclato “pulito” e già compoundato. ### 2. L’IVA è davvero “solo” una partita di giro? Tecnicamente sì, economicamente no. - Per l’impresa l’IVA è un flusso: riscuote, detrae, versa la differenza. - Per il cliente (GDO o consumatore) è un costo cash se non può detrarla. → la GDO, che non detrae l’IVA sul bene finito, vede subito -22 % di costo d’acquisto se l’aliquota scende a zero. → il margine della GDO è 2-4 %: un risparmio di 4-5 % sul prezzo di listino è un moltiplicatore di profitto enorme. ### 3. Il meccanismo “mass-balance” + IVA modulata in numeri Ipotizziamo un articolo da 100 g di plastica (bottiglia, vaschetta, sacchetto). | Materia | % | €/kg | €/articolo | IVA 22% | IVA 0% | |--------------------------|----|------|------------|---------|--------| | Vergine | 50 | 0,90 | 0,045 | 0,0099 | 0 | | Riciclato | 50 | 1,20 | 0,060 | 0 | 0 | | Totale materia | | | 0,105 | 0,0099 | 0 | |--------------------------|----|------|------------|---------|--------| | Altri costi (stampaggio, | | | 0,095 | 0,0209 | 0,0209 | | confezione, logistica) | | | | | | |--------------------------|----|------|------------|---------|--------| | Costo industriale | | | 0,200 | 0,0308 | 0,0209 | | Prezzo vendita alla GDO | | | 0,230 | 0,0506 | 0,0209 | | Prezzo netto GDO | | | 0,280 | | 0,2510 | - Il risparmio per la GDO è 0,029 € per articolo (−10 % sul valore IVA-incluso). - Su un milione di pezzi → 29 000 € di cash risparmiato senza toccare il margine del produttore. - Il premium del riciclato (0,015 €) viene integralmente compensato dal beneficio fiscale. ### 4. Effetti di mercato 1. La GDO diventa “purchasing manager” della sostenibilità: per conquistare 3 punti di margine chiederà al fornitore certificato mass-balance 50 % (o 70 % …). 2. Gli impianti di riciclo, avendo domanda strutturata, aumentano il fattore di utilizzo e ottengono economia di scala → il gap 1,20 / 0,90 si riduce nel medio periodo. 3. Il consumatore finale non deve cambiare abitudini: trova lo stesso prodotto a prezzo leggermente inferiore (o almeno non superiore) ma con etichetta obbligatoria “50% riciclato” → trust mark anti-green-washing. ### 5. Rischio di frode? Sposta il punto di controllo sul fornitore del granulo (chi emette fattura 0% IVA). - Basta incrocio telematico tra: - quantità dichiarata “riciclata” dal fornitore; - quantità acquistata dallo stampatore; - capacità di riciclo certificata (ISO 14021 + audit di processo). - Le sanzioni penali per fatturazione falsa oltre 50 k€ (art. 3 D.Lgs. 74/2000) rendono il gioco non conveniente. ### 6. Conclusione sintetica - Il differenziale 1,20 vs 0,90 €/kg è reale e durerà ancora 2-3 anni. - L’azzeramento dell’IVA non è una semplice partita di giro: è un lever di cash-flow per la GDO e quindi un segnale di prezzo forte per l’intera filiera. - Con un meccanismo mass-balance + sanzioni penali la proposta è tecnicamente esigibile senza nuova burocrazia. - Il beneficio fiscale copre integralmente il premium del riciclato e sposta l’equilibrio economico a favore dell’economia circolare senza nuove tasse o crediti d’imposta. In breve: sì, l’idea è ragionevole, coerente con i dati di mercato e potenzialmente molto efficace.