Bagarre Italia

Created on 2017-04-10 13:35

Published on 2017-04-10 15:50

Published on April 10, 2017

Migrazioni

Si parla di bloccare l'immigrazione perché chi viene nel nostro paese attraversando il Mediterraneo non si integra nella nostra società. Perché? Tutti quelli che sono nati in Italia si sono integrati bene? Oppure scappano? Dal 2010, la seconda si direbbe.

Si fugge da una società bigotta e decadente. Per emigrare si accetta di fare i dipendenti perché è una condizione agevolante e talvolta necessaria per la stabile integrazione nel paese di arrivo. La prospettiva di carriera non è l'unico elemento. All'estero cercano l'emancipazione i ventenni mentre i quarantenni ci vanno per costruire una famiglia e non dover allevare i propri figli in un paese con evidenti problemi sociali diffusi.

Barriere e valori

Il problema delle barriere mentali, dei pregiudizi, è principalmente nostro in qualità di occidentali e in particolare come italiani. Abbiamo sempre avuto la presunzione di avere dei valori e di doverli imporre agli altri. Eppure tutti concordiamo che la crisi partita nel 2007 sia principalmente una crisi di valori, non solo economica. Li abbiamo, non li abbiamo e nel dubbio li esportiamo?

Confusioni primitive

In un altro contesto si dialogava dei ruoli uomo-donna. Anche su questo argomento si rileva la confusione più assoluta osservando lo scontro fra quelli che si identificano nel modello primitivo dell'uomo-cacciatore della femmina-preda e coloro che lo rifiutano. Ora, lo scontro fra fautori e sostenitori della teoria gender potrebbe anche trovare una scusa dovuta alla novità dell'idea ma per quanto riguarda il rapporto fra uomini e donne in senso più tradizionale si nota che il divorzio è legge dal 1974 e la parità dei diritti fra i due generi è cominciata nel 1946. Perciò interrogarsi nel 2017, se per le donne è ammissibile e/o opportuno prendere l'iniziativa con l'altro sesso suona arcaico.

Il modello unico

L'aspetto positivo delle crisi è che ci si interroga su quello che si era dato per scontato da troppo tempo. Ma quando non si trovano risposte, la crisi degenera in caos e non potrebbe essere diversamente se insistiamo a deformare il significato delle parole per cercare un modello unico. L'aspirazione di convergere verso un'omologazione di massa, è sintomo di immaturità, presunzione e supponenza. L'effetto di un'idea latente ma ancora trainante che l'immensa varietà presente in natura e dei casi della vita possa essere confinata in uno standard unico, assoggettata a regole arbitrarie. Un ottimo sostegno alla pessima idea che la diversità sia un difetto da "correggere" piuttosto che una caratteristica da valorizzare.

Però non tutto è ancora perduto, si può fare peggio ma si può fare anche meglio. Nel dubbio molti emigrano verso lidi migliori, in cerca di benessere ma anche libertà.

Regole e principi

Non dovremmo riscrivere le regole ma riscrivere il concetto di regola: una moda, anche in senso statistico, cioè un'indicazione di massima. Quello su cui dovremmo, invece, concordare sono principi generali quali {trasparenza, semplicità, correttezza} nella comunicazione abbinati a {reciprocità, elasticità, equilibrio} nei comportamenti. Le risposte che troviamo sono insoddisfacenti perché ci poniamo le domande sbagliate.

Per questo, dobbiamo perciò farci delle domande diverse.

Quest'ultima è una domanda a cui rispondere può essere difficile in un era in cui etica e morale sono diventate relative. Però la risposta si può trovare nelle seguenti perché è eticamente corretto quello che è collettivamente utile.

Una nuova società

Dobbiamo fare in modo che la cultura occidentale e in particolare quella italiana diventi inclusiva, cioè che gli "altri" siano disposti a rischiare la vita per farne parte piuttosto che disposti a morire nel vano tentativo di distruggerci. Se noi riusciremo ad avere successo in questo allora non avremo bisogno di armi per esportare la nostra cultura e non avremo bisogno di muri per difenderci: sarà la nostra capacità di guidare che conquisterà gli "altri" e li farà desiderare di essere come noi anche a casa loro.

Conclusione

Si può sottomettere una tribù con la forza, anche un popolo ma non un intero pianeta.

Essere o non essere un riferimento per gli altri, questa è la nostra sfida e saperla affrontare correttamente rappresenta il nostro passepartout per la storia avvenire.

Continuazione

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