Created on 2019-01-08 15:54
Published on 2019-01-08 16:26
Published on Linkedin between January 4th and 7th, 2019
Qui andiamo a toccare un punto centrale del cristianesimo che è anche la ragione fondamentale del perché sia una religione e una filosofia distopica, inadatta al benessere dell'essere umano.
Ed è tutto contenuto in questa frase:
ama il prossimo tuo come te stesso.
L'essere umano non vuole amare gli altri, vuole amare se stesso. Biologicamente, strutturalmente è programmato per amare se stesso e distruggere il diverso da se.
Costringere gli Homini Sapiens ad amare coloro che gli sono differenti significa che debbono immedesimarsi negli altri, provare empatia per i diversi, e questo fa in modo che diventino dei bigotti violenti.
Faccio un esempio, se a Tizio fa schifo vedere due uomini che si baciano, doversi immedesimare in loro, mettersi nei loro panni, per amarli come se fossero uguali a lui, implica la necessità di cambiare il loro comportamento.
Bisogna insegnare alle persone ad amare se stesse rispettando gli altri. A Tizio fa schifo che due froci si bacino, si volta dall'altra parte, non è cosa che lo riguardi, che pensi per sé. Non per loro, per sé stesso. Tizio rimane bigotto ma non rompe le scatole.
Gesù assomigliava più a Robin Hood che a Marx o a Pajetta.
Per questo se lo sono crocifisso appena il di lui padre biologico, un graduato romano che oggi identifichiamo storicamente nel Pantera, ha lasciato la Palestina o poco dopo. Come di Robin Hood, quello che si racconta di Gesù é più che altro frutto di invenzione e travisazione storica.
I Palestinesi avevano un unico obbiettivo, mungere i Romani e i Romani erano in Palestina per mungere i palestinesi. Per questo i Palestinesi si inventavano un novello re d'Istraele ad ogni pié sospinto e i Romani glieli mettevano uno in croce ogni due ladroni, ogni fine settimana.
Gesù, era un mito perché durò di più. Un po' meno di Barabba, comunque. A quel tempo in Palestina, sotto la dominazione dei Romani, come oggi in Italia, vinceva chi rubava più forte.
Perché fin da principio riguardava genti che non erano libere perciò facevano il contrario di quello che dicevano, specie con il denaro.
Non volevano pagare le tasse ma che Roma gli costruisse strade e ponti a sbafo. Così era ieri, così è oggi, così è sempre stato.
Ad alta voce: «date a Cesare quel che é di Cesare» e sussurrando: «una beata minchia!». Infatti lo hanno crocefisso con i ladri perché i Romani, oltre che pragmatici, non erano fessi.
È famosa la citazione:
ero povero e pregai pregato tanto perché Dio mi desse una bicicletta. Poi ho capito che non funziona così, perciò l'ho rubata e ho chiesto perdono.
La Chiesa ci ha fatto un'enorme fortuna con le indulgenze, così tanto che hanno subito tre scismi: protestanti, luterani e anglicani che non ne potevano più di dover pagare per ogni mussa che schiacciavano.
Non a caso i paesi più cristiani sono quelli in cui la prostituzione è immorale ma diffusa: «vuoi bicicletta? paga indulgenza!».
Non a caso non consegnano i preti pedofili alla giustizia e quando non possono nascondere, negoziano.
È uno status mentis, il loro, non sono correggibili, sono come i drogati: errano, si pentono e ripetono.
Come i "Ragazzi Meravigliosi" che si sentono perseguitati anche quando sono al governo e come i "Trogloditi Bigotti" che devono fare le crociate contro i diversi perché non sono mai sazi.
Poi arriva in scena Bergoglio e fa quello di sinistra perché sulla conversione interiore di Dibba ci abbiamo fatto lo spoiler preventivo:
meglio atei che cristiani ipocriti
Ma suvvia Francesco, non esiste altro tipo di cristiani, se non bigotti e ipocriti. Tutti gli altri, quando li avete avuti fra i piedi, li avete mandati al rogo. Vi ci sono voluti cinque secoli per ammettere che il processo e la condanna a Galileo furono un errore.
Cinque secoli! Manco vi avesse detto che siete dei fanatici, bigotti, ipocriti e ladri di polli. Disse solo che era il Sole a girare intorno alla Terra e non viceversa. Lo sostenevano anche gli antichi Greci dalla cui filosofia avete attinto a piene mani al punto da fare santo Sant'Angostino, per Bacco!
Gli atei leggono il Vangelo? Che problema c'è? Se è vero, rimane vero. Se è una montatura, rimane tale. Tizio si esalta? Che sia vangelo o cocaina sempre uno stronzo esaltato rimane. L'importante è che non rompa le scatole agli altri.
Dopo aver postato questo articolo diviso in quattro post su due social network, ovvero nell'equivalente di otto gruppi, per ottenere, con 271 interazioni complessive, poco più di 2.600 letture della quarta parte oltre che due censure da Facebook sulla prima parte, dopo quasi sei giorni, finalmente arriva un comento sul pezzo:
Salvo, giustamente fa notare, come nella quarta parte si dovrebbe trovare scritto che Galileo sostenè che
invece si trova, erroneamente, scritto che
Ora, due considerazioni mi vengono in mente, di cui la prima già introdotta dal commento di Salvo Landucci:
Non è il quoziente emotivo che ci manca, anzi di quello ne abbiamo fin troppo.
Diversi mi hanno fatto notare che sarebbe più appropriato che il titolo fosse "io e il cattolicesimo" e con questa obiezione concordo. C'è però un punto rilevante che deriva dalla mia esperienza. Se si fa notare a un cattolico che vi siano delle idiosincrasie nella dottrina, la risposta tipica sarà del tipo: "ah, ma io non sono cattolico ma cristiano, e non vado nemmeno a messa", spesso aggiungendo all'ipocrisia anche la menzogna. Perciò tanto vale prendere il toro per le corna anche perché gli altri cristiani, se non hanno perso la memoria, conoscono la ragione per aver fatto almeno uno scisma dai cattolici perciò essi già sanno.
(C) 2019, Roberto A. Foglietta, testo licenziato sotto licenza Creative Common Attribution-NoDerivatives 4.0 International (CC BY-ND 4.0).