Created on 2019-03-19 18:02
Published on 2019-03-19 18:27
Published on Linkedin on March 19th, 2019 [3rd draft]
C'è un video interessante che circola sui social in questi giorni e che ha attirato la mia attenzione. Si tratta di uno spezzone dell'intervista fatta nel 1975 dalla TV Svizzera all'allora nascente stella Paolo Villaggio e che qui sotto trovate in versione integrale di circa 25 minuti:
Link alla fonte: youtu.be/sv8oiLC4hSs
Lo spezzone che circola in rete invece é di tre minuti e mezzo in cui Villaggio parla del personaggio di Fantozzi, della nevrosi della società in cui vive, della crisi della cultura occidentale e di cosa le servirebbe per essere migliore.
In entrambi questi video, alla fine dell'intervista, il giornalista chiede a Villaggio cosa farebbe se per un momento avesse il potere straordinario di governare un paese, cosa darebbe ai suoi cittadini, per prima cosa. Villaggio risponde testualmente:
Dunque, la domanda é un po' utopistica e quindi la risposta non può che essere utopistica. Una cosa che difficilmente l'umanità raggiungerà – forse – alla fine della sua evoluzione. L'uguaglianza. E penso che sia moltissimo.
L'uguaglianza quindi é un'utopia da "fine evoluzione" ma la vita cessa di essere tale alla fine dell'evoluzione. Lo dice da comico, sorridendo, ma non racconta frottole.
L'utopia dell'uguaglianza è proprio quando "uno vale uno". Non é che poi ci siamo andati molto lontano. Un comico la propose e un altro comico la buttò in politica. Il problema é che l'uguaglianza non esiste perché siamo tutti diversi.
L'uguaglianza era il mantra del nazismo, dello stalinismo, del maoismo e di ogni altra feroce dittatura che per cancellare le diversità omologava tutti e distruggeva chiunque non voleva essere omologato, chiunque volesse rimanere diverso, uguale a se stesso come diceva Faber.
In realtà – e anche il problema di quella generazione a cui appartengono Grillo, Guccini, Villaggio e anche De Andrè – siamo di fronte a belle parole per vendere delle idee assolutamente sbagliate travestite da grandi valori dell'umanesimo.
Niente di più falso. Non sbagliato, FALSO. Perché mai, nemmeno per un momento, nessuno di costoro si é mai liberato dal denaro o dall'idea del denaro. Anzi, il loro successo stava proprio nella loro capacità di condurre altrove, disperdere, coloro che invece avevano capito e volevano cambiare.
Infatti non é cambiato niente, anzi. Oggi, il Fantozzi in qualità di ragioniere con lavoro a tempo indeterminato, pensione, famiglia, casa e auto di proprietà é un sogno per molti. Perciò, se qualcosa é cambiato, é cambiato pure in peggio. Più nevrotici, più frenetici, più poveri, più infelici e soprattutto più vicini all'estinzione.
Fantozzi, per bocca dello stesso Villaggio, é un omino insignificante e inutile che procede di disgrazia in disgrazia con il sorriso sulle labbra pur essendo lucido del suo ineluttabile destino di eterno fallito. Vittima di un sistema piramidale senza vertice in cui il padrone non si sa neppure se esiste, che lo umilia sistematicamente e lo crocifigge in sala mensa.
Un omino, soltanto un numero, che alla fine riesce persino ad incontrare, non la proprietà, ma comunque il super mega direttore galattico a cui, ovviamente, deve prostrarsi come se fosse una divinità – ma allora lei esiste veramente? quanto umano é lei – ed ecco spuntare, in questa scena in un dipinto, San Francesco, il santo povero, umile che parla agli animali e addomestica il lupo.
Oggi come allora, praticamente una profezia!
Paolo Villaggio parlando della sua gioventù e della frequentazione con Fabrizio De Andrè ebbe a dire in un'intervista a Panorama [¹]:
Fingevamo di essere brave persone ma eravamo delle carogne. Da ragazzi tormentavamo due omosessuali, uno dichiarato e l'altro no. Li prendevamo a pietrate, solo per il gusto di farlo. Perfidia pura.
[¹] citato in Paolo Villaggio shock: "Io e De André prendevamo a sassate due gay" del 14 novembre 2013.
La questione dell'intolleranza al diverso non si limitava agli orientamenti sessuali non canonici ma si estende anche agli africani, e persino a quelli di Sampierdarena definita, testualmente,
una borgata di Genova ancora oggi una delle cose più atroci che abbia mai visto, di un'atrocità terribile, ripugnante.
Un quartiere dove andare a fare goliardiche incursioni in primavera. Un'abitudine che a quanto pare non é andata perduta. Sugli immigrati, ebbe a dire:
Aiutarli in Africa è la soluzione più saggia e più utile, anche se è della Lega. Lo direi anche se lo dicesse Hitler. Che però li voleva eliminare. Siccome non si può, è necessario aiutarli in Africa. [...] La nostra cultura non ha ancora accettato una cultura inferiore come quella che viene dall'Africa.
Sui giochi paralimpici, invece:
La mia non è crudeltà ma è crudele esaltare una finta pietà. Questo è ipocrita. Sembrano Olimpiadi organizzate da De Amicis con dei "personaggini".
Fonte delle citazioni: Wikiquote Italia
L'Italia è una repubblica fondata sul falso.
Destra sinistra, gialli, verdi, rossi, blu, neri o bianchi, non fa differenza.
Il FALSO, li accomuna tutti. Il FALSO é quello che ci rende tutti uguali, ugualmente inutili, ugualmente insignificanti. Fantozzianamente uguali e indistinti, omologati e intrappolati.
Il FALSO é come la morte che livella chiunque. Il FALSO é il nuovo "Made in Italy" che avanza e tanto, ancora, ne dobbiamo scoprire per bonificare questa palude che ci ammorba e che fornisce l'habit naturale ad ogni tipo di viscido individuo, ad ogni tipo di gelido rettile.
Pensate che sia una questione di colore politico? Va bene, allora questa sarà una notizia falsa:
Senza dimenticare che a finanziare Renzi fu anche l'UNICEF Italia – e non i Rettiliani venuti da Vega – che per altro non hanno nemmeno sporto querela di appropriazione indebita. Tanto per dire, sei milioni di euro sono dieci milioni di razioni di cibo a base di cereali, in Africa. Non proprio niente.
Non é questione di colore o partito politico, il FALSO é un asset universale. É il pilastro della nostra società, l'unico modo che gli incapaci hanno di stare a galla a dispetto del merito: barare. Ma barare non é per tutti uguale, dipende, per alcuni é lecito per altri é illecito. Anche il FALSO, non é tutto uguale.
I nuovi mostri sono il prodotto di quelli precedenti, hanno le stesse idee e le stesse attitudini, hanno solo cambiato faccia e vestito. Gli ignoranti e gli illusi, in fondo, sono anch'essi sempre uguali e ugualmente pronti a ricascarci ancora, ancora e ancora.
Imagine there's no countries. It isn't hard to do. Nothing to kill or die for. And no religion, too. Imagine all the people. Living life in peace. You, you may say I'm a dreamer. But I'm not the only one. I hope someday you will join us. And the world will be as one. [...]
–– John Winston Lenon, 1940 † 1980.
(C) 2019, Roberto A. Foglietta, testo licenziato sotto licenza Creative Common Attribution-NoDerivatives 4.0 International (CC BY-ND 4.0).