Created on 2024-07-13 10:20
Published on 2024-07-13 12:18
Articolo scritto a partire da diversi post e commenti su LinkedIn in data 13 luglio 2024, 2nd draft
Ho trovato interessante questo post su LinkedIn pubblicato dall'avv. Guido Stampanoni Bassi che per completezza d'informazione riporto in uno screenshot che si può leggere usando il tasto destro del mouse per aprire l'immagine in un'altra scheda o finestra del browser.
L'autore di questo post (sopra) ha ritenuto importante spiegare le ragioni del diritto che in effetti - spesso - appaiono astruse alle persone comuni. Un opera di divulgazione importante specialmente in un periodo della vita democratica italiana così confuso.
Il mio interesse invece è quello di inquadrare questo giudizio in un ambito più ampio e riportandolo al suo naturale contesto che è la politica. Politica in senso generale ovvero come quel concetto alla base dell'amministrazione della res pubblica, non in termini di partiti e/o ideologie.
Fondamentalmente in questo articolo affermo una banale ovvietà emersa anche di fronte ai suoi giudici e magistrati: Giuseppe Toti, in qualità di presidente della regione Liguria, è consapevole di ciò che ha fatto e ripetuto molteplici volte, ma ritiene di non dover essere punito perché così fan tutti quelli che si occupano di politica e pubblica amministrazione.
Perché allora scrivere un lungo articolo per fare un'affermazione, che poi in essenza è qualunquista quanto dire che son tutti ladri? Perché non è proprio così. Chi ruba una mela per sfamarsi non può essere paragonato a chi ci deruba del futuro.
Guarda alla trave nel tuo occhio non alla pagliuzza in quello del tuo prossimo
L'Italia è quel paese in cui l'idea che siamo tutti peccatori di fronte a Dio, ha sdoganato il peggio nella merdocrazia: nessuno può permettersi di giudicarmi, tranne dio. Certamente non certo tu che sei anche tu un peccatore. Uno vale uno, again. Tutti uguali, tutti ladri.
Questo chiodo fisso del 18 politico non ce lo riusciamo a cavare dalla mente così come altre nostalgie del passato che avrebbero dovute rimanere seppellite con la storia. Il problema è sistemico perché il problema è culturale.
Ma come può essere una cultura un problema? Forse, non lo sarebbe, se non esistesse il resto del mondo ed è proprio qui che emerge vistosamente il problema.
Lo stesso rapporto conflittuale che il singolo italiano ha con la realtà, lo ha con il resto del mondo così che si creano cori da stadio per affermare che anche la Germania ha barato sui conti pubblici. Si però hanno sistemato il problema e stanno a 60% di indebitamento rispetto al loro PIL non al 140% (ufficialmente) come noi.
Il così fan tutti, in coro. A cappella, proprio!
12 luglio 2024, Genova - Nuova diga, la lettera aperta dei comitati genovesi per spronare la Procura: “Vogliamo chiarezza sull'opera” - lnkd.in/ddHW3Sqy
E’ sotto gli occhi di tutti e, quindi, anche sotto i vostri occhi, che un fiume di milioni di euro di denaro pubblico si sta versando nell'appalto per la realizzazione della Nuova Diga Foranea del Porto di Genova, della quale beneficeranno, in particolare, alcuni attuali concessionari, dei quali uno indagato per altri fatti.
Inizia così la lettera aperta divulgata questa mattina dalla Rete Genovese dei Comitati, indirizzata alla Procura di Genova e al rettore della Università degli Studi di Genova per denunciare, ancora una volta, quelle che vengono considerate “anomalie” all'interno del progetto e dei cantieri della nuova diga di Genova e chiedere quindi un intervento.
--Liguaria News 24, lnkd.in/dsACbDWT
22 novembre 2023 - Il coordinamento dei comitati del ponente invita il sottosegretario ai trasporti a un’assemblea pubblica per discutere della nomina del sindaco Bucci a commissario per la diga, lettera aperta dei comitati del ponente a Rixi: «Roma ci difenda»
--Genova Quotidiana, lnkd.in/d2zW7nnS
13 maggio 2023 - Nuova diga di Genova: un progetto insostenibile. La nuova diga foranea del porto di Genova, l’opera più costosa del PNRR, dal valore complessivo di €1.3 miliardi. Ma è davvero necessaria un’opera così grande? Secondo Piero Silva, uno dei massimi esperti di progettazioni portuali a livello internazionale e professore universitario di pianificazione portuale in Francia, la posa della prima pietra segna l’inizio di un progetto sbagliato.
Nella sua lettera pubblica spiega perché questo progetto “segnerà l’inizio di un incubo”. “Non essendo riuscito a convincere a modificare il progetto – pur avendo proposto un’alternativa tecnicamente sicura, a costi e tempi dimezzati e con tutti i vantaggi della soluzione dell’Autorità Portuale – desidero con questa lettera aperta mettere la mia lunga esperienza a disposizione dei cittadini affinché almeno siano coscienti di cosa li aspetta”.
Aggiunge il biologo marino Maurizio Wurtz: “si ha l’impressione, leggendo il PNRR, che il mare non è stato considerato come ecosistema ma come strada per i grandi traffici oceanici. Quando si parla di ambiente ed ecologia insieme all’economia, di solito vince l’economia”.
--Salviamo il Paesaggio, lnkd.in/dEXuaWBX
Una serie di premesse sono state ignorate almeno a partire da Q4/2023 che portano a mettere seriamente in discussione il ruolo del commissario straordinario Marco Bucci nell'ambito di questo progetto per almeno tre fondamentali motivi:
la ricostruzione del ponte Morandi e la sua gestione erano urgenti in quanto avvenivano a ridosso e a riparazione di una tragedia che aveva interrotto una via di comunicazione esistente e indispensabile sia per mantenere il traffico cittadino entro limiti accettabili, sia per far funzionare correttamente la logistica inclusa quella portuale.
La ricostruzione del ponte Morandi, ora chiamato ponte San Giorgio, non era inserito nell'ambito delle opere che godevano del supporto finanziario del PNRR quindi all'Europa di come gestivamo le risorse italiane in Italia importava relativamente poco.
La donazione del lavoro dell'architetto Renzo Piano, professionista stimato a livello internazionale, aveva di fatto azzerato la competizione e reso la sua proposta oggettivamente più conveniente delle alternative.
Tutto questo non è più vero per la nuova diga foranea.
Si può quindi serenamente affermare che l'eccezione del ponte Morandi conferma la regola che quella fosse un'eccezione non ripetibile piuttosto che un modello virtuoso da replicare.
Cosa che non ci stupisce affatto visto che già nell'antica e democratica Atene era costume nominare un tiranno - non un dittatore - che in tempo di guerra oppure in tempo di calamità, e limitatamente a quel tempo e contesto, dirigesse - non comandasse - la Polis perché l'urgenza era tale per la quale un decisione abbastanza buona implementata subito era molto meglio che un'ottima decisione ma implementata troppo tardi.
Il termine "tiranno" è di origine microasiatica e significa letteralmente "signore"; nelle Storie di Erodoto, il termine τύραννος (týrannos) (es. in Storie III, 80-82) non ha ancora accezione negativa, ed è da intendersi come "signore della città". --Wikipedia
Ovviamente anche gli ateniesi antichi si posero il dilemma se quel modo di governare non fosse in assoluto il migliore arrivando alla conclusione che salvo emergenze oggettive, la democrazia partecipativa - non quella rappresentativa come la nostra - era di tutte le forme di governo la meno peggio.
Già ad indicare la consapevolezza - come Fabrizio De André cantava - che non esistono poteri buoni. Solo modi meno peggiori di altri di gestire il potere. Il che spiega perché le democrazie sane in Occidente si fondano sull'indipendenza e l'equilibrio fra diversi poteri al fine di garantire diritti e doveri in modo equo. Non sul voto, altrimenti sarebbe la dittatura della maggioranza.
Non serve citare Marco Aurelio riguardo all'utilità del voto di maggioranza, basta l'affermazione palesemente assurda che prima dell'invenzione della gravità da parte di Isaac Newton la gente poteva volare. Oppure detto in modo meno sarcastico ma più pragmatico:
le opinioni cessano di avere un valore dove inizia la realtà.
Sicché, si può dire che lo scopo del potere sia quello di gestire e amministrare la realtà o meglio la res pubblica. In quest'ottica appare evidente che - eccezion fatta per una piccola e isolata tribù - nessuna forma autoritaria di potere risulta efficiente.
Curiosamente, il creare emergenze al fine di accentrare il potere è proprio il motivo per il quale la tirannia non ha mai conquistato il cuore degli antichi ateniesi.
Infatti, la loro società - per quanto fosse culturalmente ricca e avesse la grazia di una superba civiltà, soprattutto per i tempi antichi - non era sufficientemente ricca dal punto di vista economico per permettersi il lusso di sopravvivere ad uno stato di emergenza continuo.
Pare che la storia ci stia per insegnare che neppure il neo imperialismo americano ovvero la dottrina Wolfowitz (1992) fosse un modo sostenibile di gestire il potere nonostante l'enorme ricchezza degli USA.
Repetita iuvant (lat.), la storia ripete la lezione per coloro che non l'hanno appresa.
Ritornando alla questione iniziale dalla quale quest'articolo era partito.
Vale la pena di osservare come sia stata impostata la difesa in particolare ai distinguo nella difesa dall'accusa di corruzione come futile tentativo di far leva sul fatto che il penale si applichi solo a chi sia consapevole di commettere un reato.
Evidentemente erano assenti quando a scuola insegnavano:
errare humanum est, perseverare diabolicum est (lat.)
L'atto singolo e sporadico può essere confondibile con un errore o una leggerezza, ma la perseveranza a ripetere certi schemi in funzione di un palese vantaggio personale escludono che la persona sia inconsapevole delle cause-effetti della sua condotta.
Ma allora, oltre che ignoranti sono anche così sciocchi da farsi assistere da avvocati non sufficientemente preparati a difenderli?
Alcuni clienti e alcuni casi, sono indifendibili perché
la natura della loro condotta li mette di fronte al dilemma se soccombere arrendendosi o soccombere combattendo
perché le prove a carico sono per quantità e per natura sufficienti ad arrivare ad una condanna
quindi il grosso del lavoro della loro difesa non è evitare la condanna ma sarà quello di ridurre al minimo la severità della stessa.
Poi, a quanto sopra, si aggiunge una questione sistemica e di consuetudine.
Questione che diventa evidente quando il Parlamento impedisce che il ministro Daniela Garnero in arte Santanchè sia processata e addirittura possa sottrarsi al dare le dimissioni dai ruoli istituzionali e politici che ricopre.
Un concetto ribadito quanto mai in forma generale con l'approvazione della proposta di legge Nordio che va a depenalizzare il reato di abuso d'ufficio che è una roba inconcepibile in qualunque paese civile.
Basti infatti pensare all'idea che qualunque pubblico ufficiale o pubblico impiegato possa impunemente abusare della sua posizione per prendere delle decisioni arbitrarie. Fatevi un'idea di cosa comporti in termini di credibilità delle istituzioni.
È come aver dato la licenza per riscuotere il pizzo sulla gestione burocrazia e della res pubblica, oltre fare figli e figliastri nel trattamento di fronte alla legge e alle procedure di applicazione. Questo si aggiunge alla già consolidata abitudine italiana del falso in atto pubblico.
Questo porta, inevitabilmente un pubblico amministratore come Toti che fa parte della maggioranza a sostegno di questo modus operandi di pensare che il suo agire non possa e non debba essere punito o di difendersi in attesa che questo nuovo paradigma si affermi come status-quo.
Se il diritto non fosse equo cosa sarebbe lo Stato se non una spelonca di ladri? (cit.)
La deriva appare palese in ogni atto legislativo di questo Parlamento e nella condotta dei ministri e dei pubblici amministratori che fanno parte di questa corrente politica, che non dimentichiamolo, sono l'eredità politica di 30 anni di Berlusconismo, a cui infatti di recente è stato dedicato l'aeroporto di Milano Malpensa, dimostrando dai frutti cosa realmente fosse quella pianta che nei decenni ha messo radici profonde in Italia.
Appare ormai chiara la ragione per la quale fra il 1994 e il 2024, progressivamente, un'intera generazione sia stata compromessa oppure lasciata a margine.
10 luglio 2024 - decreto sicurezza: confermato il carcere per le borseggiatrici in metro, anche se incinte o con minori. --Il Secolo d'Italia
Attualmente però il reato di borseggio è perseguibile solo su querela di parte, quindi con la riforma Cartabia - votata anche dall'attuale maggioranza di governo - si è evitato che le forze dell'ordine potessero intervenire autonomamente e indipendentemente dalla volontà della vittima di perseguire il torto subito.
Si noti che il ministro Cartabia era tutt'altro una persona ignorante in materia di diritto quindi è ragionevole supporre che comprendesse le conseguenze della sua riforma in pieno, per lo meno per un reato "semplice" come il borseggio. D'altronde appare evidente che sarebbe stato inutile continuare ad obbligare le forze dell'ordine - pena l'omissione di atti d'ufficio - ad inseguire o ad arrestare le borseggiatrici colte in flagranza di reato.
Non solo inutile ma pure controproducente perché a fronte di un risultato prossimo a zero, si impegnavano e si mettevano a rischio gli operatori di polizia, sia da un punto di vista penale sia dell'eventuale responsabilità civile. Giacché, in genere, le borseggiatrici sono delle professioniste multi-talentuose fra cui spicca il vittimismo e l'autolesionismo in chiave difensiva e ricattatoria.
Con queste premesse si cambia la legge per mandarle in carcere?
Ma è incostituzionale anche se discrimina in base al reato visto che quel tipo di reato è specifico di determinate minoranze sociali. Perché chi uccide o ruba in un negozio può favorire di condizioni migliori quando chi borseggia non può farlo?
La legge è uguale per tutti, altrimenti è iniqua.
Quando poi risulterà incostituzionale allora lo stato dovrà pure rimborsare l'ingiusta carcerazione e i relativi danni causati che considerato i talentuosi elementi in questione saranno dell'ordine di incidenti domestici che abbiano causato mutilazioni o handicap permanenti ai loro figli così possono avere la pensione d'invalidità e mendicare con maggiore efficacia.
Anche in questo caso appare evidente che non vi sia alcun interesse a risolvere il problema ma anzi l'ignoranza degli elettori crea occasioni di raccolta voti che altrimenti sarebbero impensabili in un qualunque altro paese in cui vi fosse una dibattito pubblico fondato su qualcosa di più solido che i movimenti di pancia dell'elettorato.
Da qualunque prospettiva affrontiamo un problema, uno qualsiasi, uno dei tanti, a prescindere dal punto di vista o degli orientamenti politici, il risultato finale è la totale mancanza di maturità e il profondo disprezzo per ogni forma di disciplina e di merito.
Gli Italian sono come dodicenni e neppure tanto svegli (cit.)
Da buon piazzista Silvio Berlusconi aveva profondamente capito gli italiani anche perché per 30 anni le sue reti TV hanno pesantemente contribuito a creare la cultura di massa in Italia.
I risultati si vedono tutti, anche nei bilanci.
Problemi sistemici richiedono soluzioni sistemiche.
La res pubblica (23.01.2017)
Critiche alla legge Nordio (post)
© 2024, Roberto A. Foglietta, licensed under Creative Common Attribution Non Commercial Share Alike v4.0 International Terms (CC BY-NC-SA 4.0).