Created on 2023-11-27 12:48
Published on 2023-11-27 13:03
Interessante notizia quella apparsa il 22 novembre 2023:
Scuola, non vogliono il nuovo compagno e si assentano in massa: mattinata da incubo nel Cosentino per un bimbo di 8 anni.
Il piccolo super intelligente e affetto da iperattività ha trascorso in solitudine le ore di lezione a causa della “protesta” organizzata dai genitori degli altri alunni. Il dirigente scolastico avvia una verifica interna.
Fonte: lacnews24.it
Mi spiace dirlo ma alcuni bambini hanno la NECESSITÀ di frequentare scuole speciali, siano essi ritardati siano essi molto intelligenti.
Questo può comportare la necessità per il bambino di essere trasferito in un'altra città, soprattutto per i più intelligenti, ma è comunque il male minore passare 4 o 5 giorni senza la famiglia ma in un collegio.
Perché? Perché piaccia o non piaccia la natura umana è tale per la quale la solidarietà funziona solo fra pari. Questione di selezione naturale.
Quando le risorse sono scarse e quando la vita del singolo individuo è preziosa per la sopravvivenza del gruppo, e non soltanto per in termini di valori universali, allora accade che i meno adatti tendono ad essere abbandonati o meno generosamente supportati dalla solidarietà del gruppo.
Al contrario nelle società sviluppate e opulente, si tende all'individualità e questo porta alla stessa dinamica: i gruppi si formano fra persone che hanno qualche caratteristica che le accomuna e comunque sempre fra pari.
L'intelligenza che sia in eccesso o in difetto è il fattore più distintivo e disuguagliante di tutti gli altri.
Il principio dell'integrazione è bellissimo in teoria ma in pratica NON funziona e NON funziona per le stesse ragioni per le quali NON ha funzionato il comunismo.
Si tratta di utopie che sono - di fatto, nella realtà - distopiche rispetto alla natura umana che occorre ricordare non si è formata 10mila anni fa con gli antichi egizi ma attraverso un processo di selezione naturale che è durato decine o centinaia di milioni di anni dagli organismi monocellulari all'estinzione dei dinosauri e all'emersione dei piccoli mammiferi, dei primati, etc.
Se insistiamo a ignorare questi aspetti strutturali - che possono anche non piacerci ma non per questo sono meno reali, anzi - a favore di teorie vaghe e ideologie utopiche, tutto quello che otterremo sono traumi, conflitti, danni e alla fine rivolte o rivoluzioni popolari.
Questo concetto andrebbe esteso. Evitando di mettere in classe studenti svantaggiati magari perché stranieri o lenti nell'apprendere con altri.
Ma così imparano a vivere tutti insieme ma diversi. Questo lo possono imparare in altre attività non nell'apprendimento delle nozioni. Ma la scuola trasferisce solo nozioni. Ecco abbiamo un altro problema allora ma non è che perché esiste un problema a monte (nozioni vs educazione) allora ne dobbiamo commettere altri per compensarlo, è un aggravante!
Estendendo il concetto si dovrebbero fare almeno tre diverse linee di apprendimento per determinate materie: lento, medio e veloce.
Ecco quindi che al corso di matematica i bambini incontrano anche quello scarso in italiano. Così apprendono la diversità, ad accettarla e svilupparla come un valore (o un talento) e cala anche la competizione perché se ci sono N materie ci saranno N primi della classe non UN primo della classe.
Non solo ma così non ci sono ripetenti. Ci sono persone che stanno avanzando secondo i loro tempi e talenti in modo NON omogeneo in diverse materie.
Oh guarda, la diversità da integrare si è trasformata in disomogeneità da accettare e valorizzare.
Allora cominciamo a capire che l'utopia di integrazione - dovete essere tutti uguali, piccoli comunisti del kmer rosso - non funziona ne in pratica e neppure in teoria. Lo cominciamo a capire, appena si cominciano ad usare altre parole e altre dinamiche.
Non tutti dobbiamo diventare dottori, si può vivere felici anche facendo l'intagliatore artistico del legno.
Forse alla società servono più medici che artisti intagliatori del legno, ma questa è un'altra questione che si pone molto dopo. Quando l'individuo si affaccia all'età adulta e cerca di proiettarsi verso una prospettiva professionale.
Bisogna insegnare ai bambini a imparare, non a studiare.
Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido. --Albert Einstein
Il top in questa categoria sono i test standardizzati dove si studia per imparare a superare dei quiz a risposta multipla invece di imparare, nemmeno più delle nozioni, a scegliere fra un numero ristretto di opzioni.
Risultato: thinking out of the box, morto subito!
© 2023, Roberto A. Foglietta, licensed under Creative Common Attribution Non Commercial Share Alike v4.0 International Terms (CC BY-NC-SA 4.0).
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