L'umana natura del diritto d'autore

Created on 2024-05-10 11:27

Published on 2024-05-10 11:38

Questo articolo nasce dalla riflessione su un post dell'avv. Angelo Greco.


IL PLAGIO PUÒ ESSERE FACILE MA NON UTILE

Non è banale dimostrare che un'opera sia prodotta da un AI.

Dipende, se lo è integralmente come frutto di semplici prompt non è poi così difficile produrre un'opera molto simile con un processo ripetibile e documentabile quindi il plagio può dimostrarsi legale.

Altrimenti un essere umano, per creare un'opera originale frutto del suo intelletto e creatività, può usare degli strumenti avanzati che integrino l'intelligenza artificiale, per porzioni di essa o per specifici task quindi creando un artefatto ibrido che in parte o in alcuni porzioni ha le caratteristiche di un prodotto dell'intelligenza artificiale ma non nel suo complesso.


L'ORIGINE DEL COPYRIGHT

Il problema alla base del copyright però risiede nella sua durata e nella sua natura.

Il copyright, attualmente, si estende per 70 anni dopo la morte dell'autore ma è nato in un epoca in cui il torchio a caratteri mobili era la forma più avanzata di diffusione dell'informazione e quindi la velocità con cui un'informazione diventava obsoleta e/o potesse produrre opere derivate era molto limitata.

Nonostante questo il copyright durava solo 20 anni dalla data di pubblicazione. Come oggi accade per il brevetto. Poi, legge Disney inclusa, tale termine è stato esteso oltremisura e in antitesi alla modernità.


PLAGIO OPPURE OPERE DERIVATE?

Ritornando alla questione iniziale. Il plagio di un opera banale può essere facile ma non è utile. Il plagio di un'opera d'arte d'altro canto prevede la capacità di comprendere intimamente l'opera che sia d'arte o tecnologica.

Ciò significa che sempre più spesso dimentichiamo che in fin dei conti le opere d'arte - per la maggiore - sono informazioni, messaggi, comunicazioni e lo scopo ultimo della comunicazione è diffondere un determinato messaggio.

L'opera non pubblicata è inutile a se stessa e al mondo. Motivo per il quale è nato il brevetto, per evitare che le estreme misure di proteggere l'invenzione dalla copia, di fatto, ne impedissero la diffusione e quindi l'utilità sociale.

Con il copyright - fino all'invenzione del copyleft - il legislatore aveva il medesimo scopo ma trasformando la cultura e conoscenza in un prodotto per il mercato, di fatto, ha favorito l'entertainment piuttosto che la cultura motivo per il quale troviamo sugli scaffali un'enormità d'immondizia estemporanea mentre i grandi classici, i libri che valgono il nostro prezioso tempo per essere letti, sono relativamente pochi e tutto sommato rappresentano una frazione trascurabile di tale mercato.


IL MERCATO DI MASSA NON PREMIA L'ECCELLENZA

Quante copie dell'opera di Nash sono state vendute in rapporto ad Harry Potter? Ecco! Eppure l'opera di Nash risulta di grande valore, di maggior valore quanto più si potesse diffondere, quindi a prezzo prossimo al costo di distribuzione che con Internet è pressoché zero.

Per la società nel suo complesso è molto più utile che un'opera scientifica o tecnica sia accessibile e che quante più persone possano crearne opere derivate piuttosto che proteggerle. Per Micky Mouse, l'opposto.


FOSTERING THE INNOVATION

Ne consegue che attualmente manca un'impianto legale che foraggi ed incentivi il progresso della conoscenza e della tecnologia informatica perché per l'elettronica si può ancora usare il brevetto. Ma il brevetto per sua natura è deleterio quando applicato ad opere astratte dell'ingegno dell'uomo.

Sarebbe come se brevettando la Gioconda, per 20 anni, tutti gli altri non potrebbero più ritrarre in alcun modo una donna con dietro un paesaggio, a mezzo busto e con in braccio un ermellino.

Sarebbe la fine della creatività umana e del progresso sia tecnologico, scientifico, culturale e sociale. Perché la società evolve in funzione delle idee a cui ha libero accesso e libertà di adattare ed evolvere.



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© 2024, Roberto A. Foglietta, licensed under Creative Common Attribution Non Commercial Share Alike v4.0 International Terms (CC BY-NC-SA 4.0).