Created on 2024-07-31 22:38
Published on 2024-07-31 23:17
Un articolo incentrato sull'importanza della coltivazione della canapa per avviare il mercato dei prodotti ecologici, per davvero, non green washing.
La plastica di canapa è un materiale composito costituito di fibre di canapa, che può essere impiegato per sostituire materie prime derivate dal petrolio o composti chimici affini. È principalmente prodotta in Cina. --Wikipedia
Nel mercato dei prodotti plastici per il consumo di massa, conta l'economia di scala e le plastiche vegetali raramente possono scalare tanto da poter essere in qualche misura appena percettibile in competizione con le plastiche derivate dalla raffinazione del petrolio.
La ragione è abbastanza semplice. Attualmente i prodotti di plastica di origine vegetale usano, per contenere i costi, materiale di scarto di altre lavorazioni e/o prodotti. Chi si affida a questo tipo di fornitura non può crescere oltre una certa dimensione perché richiederebbe grandi investimenti a fronte di un'incertezza inevitabile nella supply chain della materia prima. In pratica contraddice uno dei principi fondamentali dello stakeholders management. Non si fa, è un rischio troppo grande.
Invece la storia cambia sensibilmente con la coltivazione della canapa di cui l'Italia, un tempo, era grande produttrice perché si trattava di una materia prima ottima e versatile. Oltretutto la coltivazione e la lavorazione della canapa era già ben sviluppata prima della scoperta del petrolio e pure prima dell'introduzione del cotone in Europa (800 d.C. circa).
Un albero produce ombra e fresco d'estate, ripara dalla pioggia, smottamenti, valanghe d'inverno. Alcuni non perdono nemmeno le foglie d'autunno.
Se estendiamo il concetto funzionale di fissatore di CO2 allora scopriamo che ci sono anche le piante, in particolare le piante che non sono alberi. Fra queste la canapa indiana è la più efficiente in termini di consumo di suolo ed acqua come fissatore di CO2.
La canapa indiana può sostituire in molte applicazioni i prodotti derivati dal petrolio come corde, cruscotto, persino certe parti in metallo delle carrozzeria delle automobili, molti usi della plastica in particolare quelli monouso o comunque non per lunga durata.
La canapa indiana, sviluppa naturalmente la capacità di produrre CBD e THC. Due molecole che sono o sarebbero utilissime in farmacologia e anche molto convenienti da usare almeno tanto quando sarebbe più ecologico usare la canapa invece della plastica e del nylon.
Purtroppo il THC è considerato illegale e lo <0.5% in peso è comunque una gran rogna legale da gestire al punto che la produzione industriale di canapa è stata abbandonata nonostante fosse una delle nostre eccellenze e industrie primarie in Italia.
Quindi l'idea di togliere gli zuccheri raffinati potrebbe essere un salvagente in questo contesto. Al netto di eventuali altri effetti benefici non affatto da trascurare ma ancora da confermare.
Tipo sostituire lo zucchero con fibre di canapa e dolcificante, in maniera da non alterare le ricette e le linee di produzione di molti prodotti alimentari. Perché il grosso del costo sta proprio in questo.
Fundamentally because hemp naturally develops THC which is a illegal component since 1961. It develops THC, for the same reason because tobacco plants develop nicotine: antiparasitic defense.
Like every other plant farmed in a large field, it tends to ibridate with other varieties. Soon or later, with Marijuana as well. Just because someone is cultivating it for personal use.
Therefore, it is quite challenging farming very large quantities of hemp with a THC level zero. Anything above zero will be prosecuted as drug dealing.
Since 1961, cannabis inflorescences have been under international control as narcotic substances (UN Single Convention - 1961 - INCB Yellow list). Of the two main cannabinoids present, THC and CBD, only THC is under international control as a psychotropic substance (INCB Green list). -- Gooogled
Hemp was used for many usages and it was a primary cultivation in Italy, in particular for the naval ropes. Nowadays, it can replace plastic also in automotive production.
Unfortunately, because any level of THC is forbidden, hemp farming cannot provide a large and cheap quantity of raw material. Which is the main reason because Brazil relaxed Marijuana control.
Procedimenti penali in tema di ''canapa light'' e le questioni tecnico-giuridiche e i connessi profili di natura chimico-tossicologica a cura dell'avv. Carlo Alberto Zaina:
Articolo su AltaLex Italia del 29.10.2021
Purtroppo questo articolo sebbene faccia un'ampia panoramica con un format divulgativo sulla questione non è recentissimo e delle novità in termini di restrizioni ci sono già state già nel 2024.
6 luglio 2024 - I prodotti per uso orale a base di cannabidiolo, estratto dalla cannabis, usati tra le altre cose per combattere ansia, insonnia, dolore, entrano ufficialmente nella tabella dei medicinali del ministero della Salute nella sezione B, quella dedicata a medicinali a base di sostanze stupefacenti di origine vegetale. -- lnkd.in/dn3EAcUZ
Nel momento in cui vengono considerati medicinali stupefacenti (pur essendo il cannabidiolo privo di effetti psicotropi, a differenza del THC), cambia il regime di somministrazione di questi prodotti: per utilizzarli occorre ora la ricetta medica, sono acquistabili solo in farmacia e ne sarà vietata la pubblicità.
Perché una legge diventi effettiva occorre che sia pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e poi generalmente passati 15 giorni dalla pubblicazione essa entra in vigore, ma il termine può essere diverso se specificato nella legge, più lungo o più breve.
In questo caso si tratta del decreto del 27 giugno 2024 pubblicato in GU n.157 del 6-7-2024. In particolare le due parti interessanti sono:
Ritenuto, per quanto sopra, [...], di dover procedere all'emanazione di un nuovo decreto che, [...], determini l'inserimento delle composizioni per somministrazione ad uso orale di cannabidiolo ottenuto da estratti di Cannabis (lnkd.in/dA3S3p9U) nella tabella B dei medicinali [...], contestualmente revocando i decreti ministeriali 1° ottobre 2020, 28 ottobre 2020 e 7 agosto 2023.
Il presente decreto entra in vigore il trentesimo giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Quindi (a) annulla norme in vigore almeno dal 2013 di cui l'ultima approvata un anno fa; poi (b) riguarda solo i fitocannabinoidi per assunzione orale; e (c) i prodotti erano ordinabili senza ricetta medica non ripetibile fino al 18 luglio 2024, incluso.
Cosa è cambiato dal 2023? Nulla, è solo vetero-proibizionismo a favore dei cannabinoidi di origine sintetica (aka farmaceutici).
1° agosto 2024 - La cannabis light torna ad essere illegale in Italia
Il governo italiano, con un emendamento al ddl sicurezza, ne ha bloccato vendita e lavorazione. La misura ha sollevato forti critiche e avrà un impatto economico significativo su un prodotto made in Italy in piena crescita.
La lotta del governo alla cannabis light sta assumendo proporzioni grottesche. La legislazione italiana attuale, che risale al 2016, consente la coltivazione di canapa per scopi industriali, purché il contenuto di THC – la sostanza psicoattiva della presente nella pianta – non superi lo 0,2%. La nuova normativa, invece, proibisce il commercio, la lavorazione e l'esportazione di foglie, infiorescenze, resine e di tutti i prodotti contenenti sostanze derivate dalla pianta di canapa.
L'impatto economico di questa decisione sarà significativo perché si tratta di un mercato in piena espansione in Italia. Attualmente, circa 800 aziende coltivano cannabis light nel nostro paese e 1.500 si occupano della sua trasformazione, generando un fatturato annuo di circa 500 milioni di euro e coinvolgendo circa 11.000 posti di lavoro.
Secondo Davide Fortin, ricercatore all'Università Sorbona di Parigi e collaboratore di MPG Consulting (Marijuana Policy Group di Denver) il mercato della cannabis light in Italia nel 2021 era valutato circa 44 milioni di euro all'anno e sarebbe potuto crescere fino a 400-500 milioni con una regolamentazione adeguata, inserendosi in un mercato europeo potenziale di 36 miliardi di euro. Il prodotto coltivato in Italia, è infatti molto richiesto anche all'estero, con esportazioni verso Germania, Belgio, Olanda e Francia.
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Fonte della notizia: https://lnkd.in/d5-G6Wnu
2 dicembre 2021 - L'Europa ripristina il limite di THC dello 0,3% per la canapa industriale.
La nuova Politica Agricola Comune (PAC), adottata oggi al Parlamento Europeo, ha portato il livello massimo di THC della canapa industriale allo 0,3%. La notizia è stata avanzata questa mattina dal EIHA – Associazione Europea della Canapa Industriale e Daniel Kruse, Presidente dell'EIHA, hanno accolto con favore un altro piccolo passo nel settore della canapa a livello europeo, ma hanno avvertito che “lo 0% è ancora una soglia bassa”. -- lnkd.in/dagAAUc6
Attualmente diversi paesi seguono la politica europea in tema di limitazione al 0.3% del THC nella coltivazione della canapa mentre altri come la Svizzera e la Repubblica Ceca ammettono un valore relativamente molto più alto 1%. Però ci son altri tre elementi da considerare per sviluppare questo mercato:
il costo del lavoro (*) che in agricoltura non è un elemento trascurabile, il clima adatto alla coltivazione e la disponibilità di terreni feritili irrigati o irrigabili che sono i tre elementi che incidono maggiormente sulla produzione in quantità industriali;
la possibilità di sostenere la politica industriale con il mercato dell'uso della Marijuana per fini di intrattenimento meglio ancora se in ambito sociale come gli shisha club perché anche si tratta di un mercato di nicchia è un mercato ad alto valore aggiunto che quindi può finanziare lo sviluppo di scala dell'impresa da entertainment ad industriale;
la facilità con cui un business può installarsi ed entrare nel mercato locale che dipende da molti fattori ma nell'ambito dell'Europa è fondamentale appartenere al mercato comune, come requisito minimo.
Valutando questi tre elementi si direbbe che i due paesi che più di altri offrono opportunità di sviluppare questo tipo di attività imprenditoriale sono in ordine di preferenza: 1. la Spagna; 2. la Bulgaria e 3. la Romania.
Per la Romania però occorre fare attenzioni perché ci sono delle situazioni locali che potrebbero "sorprendere" spiacevolmente gli investitori, un po' come in Italia si potrebbero trovare da un giorno all'altro in situazioni anche peggiori di quella che ha creato il Governo Meloni con il DDL sicurezza approvato il primo agosto.
A questo punto alle aziende italiane il cui business è stato azzerato nell'arco di un giorno, ma non le competenze e l'esperienza maturata dal loro personale (Human Capital), serve un partner finanziario/imprenditoriale che le aiuti a traghettare la loro attività in paesi molto meno affetti da scontri ideologici sulla questione.
In primis, la Spagna, perché ricordiamoci che alla Spagna è stato affidato il comando NATO del lato sud dell'Europa - lnkd.in/dsyR7GnC - e questo significa avere un accesso privilegiato alla possibilità di coltivare per sola esportazione anche in paesi africani che si affacciano sul mar Mediterraneo.
NOTA
(*) che dipende più dalla capacità di usare mezzi tecnologici piuttosto che dalla paga orario o dal tipo di contratti. Infatti basti pensare ad una raccolta di pomodori meccanica piuttosto che a quella fatta tramite caporalato come in Italia. Questo ci porta a concludere che la Spagna è la destinazione privilegiata per il trasferimento di competenze (Human Capital) mentre la Bulgaria per il trasferimento di aziende le quali possono affrontare il gap linguistico ed avvantaggiarsi anche del situazione di transizione verso l'Euro che in Bulgaria non è ancora stata attualmente completata.
[information updated on 13.09.2024]
In the European Union, laws governing THC (tetrahydrocannabinol) and CBD (cannabidiol) are shaped by both EU-wide regulations and individual member state policies, often influenced by international recommendations, including those from the World Health Organization (WHO).
THC Regulations: THC, the psychoactive component of cannabis, is heavily regulated across the EU. It is classified under the EU drug control framework, restricting its recreational use. For industrial hemp, the EU allows a THC content of up to 0.3%, raised from the previous limit of 0.2% in 2021. This applies to hemp used for products like textiles and food, but higher THC content is strictly limited to medicinal or scientific use, under national regulation.
CBD Regulations: CBD, a non-psychoactive compound, has a more lenient legal status. In 2020, the European Court of Justice ruled that CBD extracted from the whole hemp plant is not a narcotic, as long as the THC level remains below 0.2%. Additionally, CBD is listed as a “novel food” under EU law, requiring approval before being marketed in products like supplements.
WHO Recommendations: The WHO has proposed a rescheduling of cannabis in international treaties to acknowledge its potential medical use while controlling high-THC content. In 2020, the UN Commission on Narcotic Drugs voted to remove cannabis from Schedule IV of the 1961 Single Convention, reflecting WHO's recommendation to facilitate medical research on cannabis-based products while maintaining strict control on THC.
These EU regulations, combined with WHO guidelines, shape the evolving legal landscape for THC and CBD across Europe.
© 2024, Roberto A. Foglietta, licensed under Creative Common Attribution Non Commercial Share Alike v4.0 International Terms (CC BY-NC-SA 4.0).