Noi siamo i palestinesi del futuro
1st edition, scritto a partire da tre miei post publicati su LinkedIn: post #1, post #2 e post #3
2nd edition, la profilazione di massa nell'ambito della regolamentazione della pornografia online.
Introduzione
Recentemente due notizie hanno fatto capolino sui media nel marasma generato dall'attenzione mediatica di eventi geopolitici più o meno distanti come la crisi a Gaza o la guerra in Ucraina. Sono due notizie apparentemente distinte che riguardano questioni indipendenti, apparentemente. Invece hanno importanti aspetti in comune e fondamentalmente lo stesso obiettivo, e sono fra loro complementari a questo obiettivo.
Nella seconda edizione si espone come anche l'Italia, seppure attualmente abbia un governo che in termini di promesse elettorali era molto distante dalle posizioni della Commissione Europea e prometteva una maggiore sovranità nazionale, in effetti si stia allineando alle direttive generali di sorveglianza e controllo di massa attraverso strumenti informatici e digitalizzazione della pubblica amministrazione.
Il contrasto alla pedofilia online
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Il 14 ottobre il Consiglio dell’Unione Europea voterà la proposta di regolamento Csar (Child Sexual Abuse Regulation), nota anche come “Chat Control”. Questa norma obbligherebbe i fornitori di servizi digitali, anche quelli con crittografia end-to-end, a eseguire una scansione preventiva (client-side scanning) di tutte le comunicazioni e file degli utenti per rilevare materiale di abuso sessuale su minori.
L’iniziativa, nata con l’obiettivo di contrastare la diffusione di contenuti pedopornografici, è però fortemente criticata da organizzazioni come la Electronic Frontier Foundation (EFF) per i gravi rischi che comporta alla privacy digitale, alla sicurezza delle comunicazioni e alla libertà di espressione, poiché introduce una forma di sorveglianza invasiva sui dispositivi personali degli utenti.
Breve rassegna stampa:
Chat Control: con la scusa della pedofilia, l’Ue si prepara a spiare la corrispondenza di tutti (2025-10-07)
Fermate Chat Control! Il grido d'allarme di attivisti ed esperti di privacy (2025-10-02)
Oltre lo slogan della scansione istantanea (2025-10-01)
La cooperazione fiscale in Europa
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L'Unione Europea intende dal 2026 implementare un sistema centralizzato per la condivisione e consultazione tra gli Stati membri di informazioni fiscali, tra cui redditi, proprietà e dati fiscali.
Questo progetto rientra nelle iniziative contenute nella Direttiva sulla cooperazione amministrativa in materia fiscale (DAC) che si aggiorna con la proposta DAC9, emessa per facilitare lo scambio automatico e standardizzato di dati fiscali tra i Paesi UE. DAC9 mira a semplificare gli obblighi di dichiarazione fiscale per le imprese multinazionali, permettendo un'unica dichiarazione centralizzata e lo scambio di informazioni attraverso uno schema IT comune sviluppato a livello europeo e basato sugli standard OCSE, con primo scambio previsto non prima di dicembre 2026.
Parallelamente, nell'ambito delle iniziative di dati finanziari, è in arrivo l'European Single Access Point (ESAP), un punto di accesso unico per informazioni finanziarie e non finanziarie che inizierà a raccogliere dati da luglio 2026 e li pubblicherà a partire da luglio 2027. Questi sistemi puntano a migliorare l'efficienza, la trasparenza e la cooperazione tra le autorità fiscali degli Stati membri, semplificando le procedure per contribuenti e autorità e favorendo la lotta all'evasione fiscale attraverso un database integrato e consultabile a livello europeo.
Breve rassegna stampa:
Dutch legislation to implement DAC9 (2025-09-16)
Council of the EU adopts DAC9 pillar two simplification directive (2025-04-15)
European Single Access Point (ESAP), Updates (2024-10-24)
Controllo di massa spacciato per sicurezza
Con la scusa del constrasto alla pedofilia, la UE vuole spiare la corrispondenza di tutti. Vogliono adottare in Europa lo stesso approccio che l'IDF ha usato con i palestinesi a Gaza.
Ma il futuro appare ancora più fosco perché pressoché in contemporanea (2026, dati consultabili da luglio 2027) è prevista l'introduzione della DAC/9 la direttiva con cui la UE intende raccogliere tutti i dati su redditi, proprietà, partecipazione e fiscalità di tutti i cittadini degli stati dell'Unione Europea.
Considerando che l'IVA è una materia fiscale esclusiva della UE su cui i singoli stati dell'unione non possono intervenire e che l'evasione IVA per un eccesso totale di €50mila euro comporta azioni penali d'ufficio, abbiamo un quadro decisamente allarmante.
Prima di tutto cominciamo con il fare ordine in maniera che il ragionamento sia chiaro e lineare.
Perché quella del contrasto alla pedofilia è una scusa? link #1
Perché il controllo di massa è contrario alla difesa? link #2
Perché queste due direttive sono l'inizio della fine? link #3
Infine, assodato che l'idea di raccogliere dati, quindi fare profilazione dei cittadini, e sorveglianza di massa, utilizzando sistemi automatici, è una scelta
sbagliata sotto molti punti di vista, non solo un'idea malsana per la democrazia (ammesso che far votare ignoranti sia democrazia) e non solo una vaga paura irrazionale verso un futuro distopico che potrebbe essere etichettato come anti-scientismo o paura dell'ignoto (tecnologia), occorre offrire delle alternative.
Perché la civiltà richiede che la società abbia delle regole di riferimento, che abbia delle autorità che possano prendere delle decisioni e ovviamente anche una contribuzione equa seppur forzosa alla fine di sostenere lo sviluppo della civiltà e il benessere della società. Stante che non tutti gli obiettivi socialmente utili sono anche attività imprenditoriali e qualora lo diventassero perderebbero la loro funziona sociale che invece è essenziale.
In sintensi, è indispensabile porsi delle domande (e porsi le domande giuste è già metà del lavoro), è importante darsi delle risposte ma è anche essenziale saper individuare delle alternative perché altrimenti ci si ritroverebbe in un dilemma
SI/
NO.
Ma senza una terza via che indica in un
COME, l'alternativa possibile e anche migliorativa. Risulta quindi fondamentale uscire dal bipolarismo mentale che ci ha soggiogati, ha diviso la società, infiammato il dibattiti e portati alla paradossale, per non dire catastrofica, situazione attuale.
A digital authority is weak, too weak!
Recently the European politics strongly turned in favour towards military defence but a digital authority, whatever it is from money to identity cards or documentation management, is a stregic weakness in time of war. Unless defence is just a buzzword to support an autonomous military capacity to invade or occupy or enforce over near-by under-developed countries. However, even a nowadays under-developed country has enough technological knowledge to seriously harm a digital society.
People's ignorance about technology and propaganda by digital media created the conditions for a boundless stupidity and a bandwagon of corruption in politics that spread almost all around Europe. Something like destroying crops to install solar panels, to save the world from climate change and depending on imports for the food while the variability does not fit into our power needs and creates complexity that is a systemic fragility in time of war. — lnkd.in/dEhJ7nUc
Chat mass surveilance and fiscality
Forse non riuscirà a passare il voto di approvazione l'idea di una sorveglianza di massa delle comunicazioni digitale (chat surveillance) ma la tentazione è tanta e non è la sola perché, su un binario apparentemente separato e indipendente, l'Unione Europea sta pianificando di centralizzare anche il controllo fiscale ed anche quello sarà un controllo di massa, costante e sistematico.
Però lo sono anche gli ostacoli: molti commercianti di lunga data finiranno arrestati perché sono evasori storici e in quanti tali hanno sicuramente superato i €50mila di evasione IVA che è una normativa europea su cui gli stati dell'unione come l'Italia
non possono intervenire.
Quindi l'idea non è solo pericolosa è anche bizzarra. Ma la gente
non comprende e pensa che l'evasione sia un fenomeno da combattere quando di fatto la fiscalità è invece controllo politico e racket. Infatti, quando si parla di un prelievo complessivo oltre il 10% (la decima) che è il valore massimo applicato nell'intera storia pre-moderna, è racket. Perchè?
Fiscalità iniqua o racket organizzato?
L'impero romano che portava alle sue provincie appena conquistate la civiltà (ponti, acquedotti, etc. vedere Monty Python che è divertente quando i rivoluzionari chiedono cosa abbiano portato i romani in Palestina in cambio della decima, praticamente dei benefattori). Oggi che è ancora meno impegnativo realizzare quelle opere perché abbiamo macchine (ruspe, gru, etc.) e sistemi allora impensabili.
Quindi eccedere il 10% significa fare racket. Si tratta indubbiamente di racket perché oltretutto non basta mai. Infatti il debito pubblico cresce sempre. Pensioni e sanità sono mutue assistenza, entrambe. Quindi non rientrano nel computo del prelievo fiscale ma dovrebbero fare casse separate. Il welfare che invece è "economia trasferimento" dovrebbe essere gestito dal surplus di produzione (aziende, IVA) e non dalla fiscalità.
Noi non abbiamo costruito una civiltà migliore di quella antica, estendo i benefici grazie al surplus di scienza e tecnologia, abbiamo concesso il voto agli ignoranti perché grazie a quello fosse possibile organizzare il più massiccio e ignobile sistema di racket nella storia dell'umanità.
Riflessione conclusiva
Per l'Europa Unita del futuro hanno addottato il modello di sorveglianza di massa sperimentato dall'IDF sui Palestinesi, unito alla fiscalità centralizzata che si basa su un sistema in cui la moneta corrente è priva di qualsiasi collaterale nel mondo reale quindi è fiat-currency pura, che si fantastica possa diventare totalmente digitale, quindi integralmente un social-score che di fatto funziona come un comunismo finanziario.
Ma giacché tutto ciò era
solo distopia, hanno pensato bene di mantenere e consolidare il modello otto-novecentesco. Quello emerso dalla Rivoluzione Industriale e due guerre mondiali, con tutta l'insana burocrazia stratificata ora anche a livello europeo, e di "svecchiarlo" con il digitale. Ma ancora non bastava, così nel mentre che viviamo un guerra mai dichiarata ma reale fra EUR vs USD come valuta di riserva e di scambio internazionale, affrontiamo la fine del globalismo come ordine geopolitico, hanno pensato bene di infilarsi nel vetusto deja-vù della guerra alla Russia.
Guerra alla Russia, che già di suo è un'idea cretina giacché la Russia era un partner indispensabile per le forniture energetiche a basso costo, pena la deindustrializzazione come stiamo osservando in Germania e di riflesso l'azzeramento dell'industria automotive in Italia che da quella tedesca dipendeva direttamente o indirettamente.
Guerra alla Russia, che già di suo è un'idea cretina, qualora non fossero bastate le imprese di Napoleone e Hitler per imparare la lezione, perché i russi si stavano occidentalizzando molto più velocemente di quanto non facessero i paesi dell'est che erano parte dell'Unione Sovietica. Per comprenderlo basta osservare il nazionalismo tradizionalista della Polonia e confrontarlo con le abitudini di consumo e lo stile americano in Russia prima del 2022.
Insomma, ci si trova di fronte ad una governace europea che nel suo complesso si stenta a credere sia frutto della sola stupidità tanto il disegno è malvagio e criminale da far apparire un racket organizzato come una banale organizzazione criminale delle tante che cercano l'impunità tramite l'acquisto di coperture politiche di bassa lega pagando con la gesione di atività discutibili portate avanti ai margini di una società civile.
Viviamo in un tempo in cui i criminali appaiono persone "ragionevoli" di fronte a cotanta follia.
Il tempo delle parole è giunto al termine ma già prima era venuto meno il diritto.
La profilazione di massa
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2025-05-15 — Dal 12 novembre 2025 scatterà in Italia l’obbligo di verifica dell’età per accedere ai siti con contenuti pornografici. La misura, introdotta dalla delibera Agcom pubblicata il 12 maggio, impone ai gestori delle piattaforme di implementare, entro sei mesi, sistemi efficaci per impedire l’accesso ai minori. L’obiettivo è chiaro: tutelare i più giovani da contenuti inadatti. La realizzazione di questi sistemi richiederà la collaborazione di soggetti terzi qualificati e approvati dall’Agenzia Italia Digitale.
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Orizzonte Scuola
Alla fine a questa norma è stato dato il via libera. La norma sembra essere ragionevole e presenta un gran beneficio sociale. Però nella pratica sta riversando un sacco di risorse che invece avrebbero generato un mondo migliore educando le nuove generazioni alla gestione sentimentale, emotiva e sessuale a scuola. Anche qui, un errore fondamentale, si investe in tecnologia invece di investire in educazione.
Ma c'è un "fallo" ancora peggiore in questo modo di agire che è letteralmente un'aberrazione del diritto in tutti i sensi. Il concetto di dover dimostrare la maggiore età quando si entra in un pub per bere birra e all'apparenza si appare più giovani di 21 o 25 anni (alcuni pub indicano chiaramente che lo staff usa tale metro per decidere chi debba giustificare la sua maggiore età, per esempio). La presenza fisica: il giovanotto imberbe che appare minorenne è tenuto a giustificare il suo diritto a bere alcoolici.
Questo principio NON si applica nel digitale, perché diventa un'aberrazione: togliamo un diritto a TUTTI, e lo ripristiniamo a fronte di una qualche procedura in cui è obbligatoria l'identificazione (anche una sola volta) quindi si sta costruendo una lista di persone che sono interessate ad accedere ai servizi per adulti pur essendo adulti. Capite benissimo che si sta costruendo una forma di discriminazione basata sul perbenismo, su un concetto arbitrario di moralità, e nel complesso un profiling di massa. Ovviamente con la scusa di proteggere i minori.
L'approccio corretto è che il minore, in quanto tale, riceve dai suoi tutori: insegnanti, genitori, etc. un accesso ad Internet limitato. Questo è possibile farlo con i cellulari Android che all'atto dell'attivazione permettono di fare parenting control. Sicuramente si potrà fare con gli smartphone Apple, anzi pare che questi addirittura pretendano una carta di credito per attivarsi. Si può fare con i personal computer.
Insomma, al minore non viene dato l'accesso ad Internet in modo completo. Così come non viene dato al minore la possibilità di circolare la notte da solo perché i suoi tutori non gli permettono di uscire dopo cena. É vero che un adolescente può scappare di casa e più in generale tenta di scavalcare il controllo parentale. É una tensione naturale, ma proprio in quanto tale è qualcosa che i genitori devono affrontare, inevitabilmente. Quindi anche per loro l'educazione, fatta tramite le scuole che frequentano i figli, è l'anello di congiunzione fra l'homo inhabilis e l'homo digitalis.
Anche in questo caso si tratta di formazione, che è un investimento c.d. Human Capital, cioè si investe sulle persone. Invece di investire sulla tecnologia al fine di profilare e controllare. Ma se uno stato non si fida dei suoi cittadini e li tratta come sospetti criminali, non sarà forse proprio quello stato ad essere criminale e a temere che i cittadini facciano giustizia di esso?
Cosa succederà nella pratica?
Social come TikTok vedrenna aumentare il c.d. soft-porn e il fatto che non siano esplicitamente visibili genitali e atti sessuali non riduce la misrappresentazione di comportamenti abusivi o di consumo dei contenuti con derive patologiche. Anzi, è invece vero l'opposto: meno è esplicito il contenuto quindi più la fantasia è costretta a lavorare più la deriva mentale è patologica. Basti pensare alle fantasie erotiche con le suore o agli Imam che dichiarano che gli uomini giovani senza barba suscitano pensieri impuri.
Quindi il primo effetto sarà quello di spostare la curiosità degli adolescenti da contenuti che sono esplicitamente pornografici e quindi il minore percepisce immediatamente come "vietati" a contenuti anche più deleteri e che invece il minore
non percepirà come vietati. Quindi il trend degli abusi e dei comportamenti patologici o fantasia malate avrà un'accelerazione. Oltre al fatto che a questo punto per procurarsi il porno "vero" saranno costretti a rivolgersi ai siti pirati con tutti i rischi relativi al malware 0-click.
L'altro inevitabile effetto sarà quello di sottrarsi al controllo tout-court e quindi la maggior parte del traffico relativo al porno tornerà in una zona grigia molto più contigua al crimine e meno soggetta al controllo dell'opinione pubblica. In pratica, i grandi gestori dei siti porno si organizzeranno per essere raggiungibili tramite rete TOR mediante una rete di poxy come il "pezzotto" ma più in grande. Si ringraziano i legislatori per aver concesso questa immensa opportunità di business. In effetti, le reti TOR erano un pochino sottodimensionate ma finalmente ora riceveranno adeguati finanziamenti.
Purtroppo il solo beneficio di vedere la rete TOR ridimensionata verso l'alto non costituisce un vantaggio collaterale che compensi tutti gli altri svantaggi incluso quello assolutamente spiacevolissimo di trovarsi dei contenuti pornografici con minori (o appena maggiorenni) sulle reti darkweb quando invece cercando materiale porno legittimo sul web in chiaro questi eventi sarebbero stati rari (a causa della censura operata dalla pubblica opinione).
Purtroppo quando si preferisce criminalizzare piuttosto che educare, controllare invece di offrire trasparenza, i risultati sono complessivamente negativi e in generale si osserva una regressione della società, della maturità/consapevolezza dell'individuo, della sicurezza e infine dell'imbarbarimento della civiltà. Insomma, se si trattano i cittadini come bestie o come idioti, alla fine ci si ritrova a vivere fra bestie, idioti e nella barbarie.
Questo tipo di dinamiche si è già visto in altri Paesi (es. Francia e Regno Unito) dove simili norme hanno prodotto scarsi risultati di tutela e forti effetti di distorsione del mercato digitale.
La barbarie nella quale la politica sguazza
Last but not least, l'
educazione sentimentale e sessuale a scuola non significa studiare il kamasutra alle elementari, oppure portare confusione su cosa sia una donna o un uomo. Invece riguarda come imparare a relazionarsi con se stessi e con gli altri, in maniera da gestire correttamente, la comunicazione, le emozioni, gli impulsi e i comportamenti.
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2025-10-15 — Oggi, in Commissione Cultura della Camera è stato approvato un emendamento al cosiddetto ddl Valditara, presentato dalla Lega, che vieta l'educazione sessuo-affettiva nelle scuole medie e già ne aveva impedito l'insegnamento nelle scuole dell'infanzia e primarie. Questo emendamento prevede che l'educazione sessuale e affettiva possa essere fatta solo nelle scuole superiori, e solo previo consenso informato dei genitori, che dovranno conoscere temi e materiali didattici. — Perplexity AI
Se questi aspetti non vengono correttamente indirizzati dalla famiglia, e nelle scuole non si insegnano il risultato che si ottiene è una cultura in cui gli abusi e le relazioni tossiche non vengono riconosciuti e gestiti prima che sfocino in qualcosa di peggio, generalmente disagi psicologici, traumi e violenza.
Allora perché gli italiani si ostinano a rifiutare che siano le scuole a fare questo tipo di educazione? Si ostinano nel senso che questa avversione all'insegnamento è precedente alla follia woke che per altro in Italia non ha mai raggiunto i livelli eclatanti degli USA. Perché è proprio nelle famiglie italiane che determinati comportamenti sono diffusi e quindi il bambino edotto saprebbe riconoscerli e denuciarli agli insegnanti: mamma e papà litigano sempre, etc.
Questo in sostanza è il problema di fondo, un problema culturale, un ignoranza e un'ostinazione a rifiutare l'evoluzione sociale verso standard più elevati e sul quale la politica costruisce la sua narrativa tossica e dirotta i fondi dove può trarre vantaggi che poi, converte anche in voti.
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© 2025, Roberto A. Foglietta <roberto.foglietta@gmail.com>, CC BY-NC-ND 4.0